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I prezzi del rame dovrebbero rimbalzare ulteriormente nei prossimi mesi dopo le pesanti perdite subite, grazie all’aumento della spesa per le infrastrutture e ad altri stimoli all’economia da parte della Cina.

Il rame a 3 mesi quotato all’Lme è crollato del 36% nei quattro mesi dopo aver toccato il record di 10.845 dollari la tonnellata a marzo, sui timori che il rallentamento della Cina e una potenziale recessione globale possano frenare la domanda. Da allora è rimbalzato di circa il 10% (come riportato in data 18 luglio dall’ufficio studi di Commodity Evolution – leggi qui).

Sebbene le chiusure della Cina rimangano un fattore di rischio, si ritiene che il peggio in termini di crescita cinese sia ormai alle spalle. Le notizie di ulteriori progetti infrastrutturali e il sostegno al mercato immobiliare cinese hanno fatto salire i prezzi del rame questa settimana.

Gli analisti si aspettano che la situazione dell’offerta si attenui, avendo ridotto le stime di un deficit globale per quest’anno a 30.000 tonnellate, meno di un terzo delle 110.000 tonnellate previste nel sondaggio di aprile.