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Prima dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, le azioni globali stavano già affrontando il loro primo evento critico, poiché l’inflazione ha iniziato ad accelerare. Questo rischio continua, dato che l’inflazione ha recentemente raggiunto i massimi di 40 anni sulla scia di una pandemia globale, della spesa pubblica e di anni di stampa di denaro senza fine con tassi di interesse vicini allo zero.

Nello stesso periodo, i Treasuries hanno subito il loro peggior selloff trimestrale dal 1973. Inoltre, il T-note a 10 anni ha visto il suo settimo peggior trimestre dalla guerra civile degli Stati Uniti, il che è avvenuto nonostante lo status di bene rifugio dell’asset. Questo particolare selloff è stato spinto dalle prospettive di un aumento dei tassi d’interesse in futuro, che mangerebbe i rendimenti attuali per le scadenze a lungo termine esistenti.

Inoltre, la curva dei rendimenti del Tesoro è stata invertita nelle ultime tre recessioni, facendo sì che alcuni operatori di mercato si aspettassero una recessione in arrivo.

Ma il rame, il metallo frequentemente usato per il cablaggio delle automobili e nella costruzione di case, così come un componente in una vasta selezione di prodotti elettronici di consumo, agisce anche come una copertura contro la recessione. Il prezzo del metallo rosso tende a salire prima dei prezzi dei prodotti di consumo – non è sorprendente visto che è un componente chiave di molti di questi prodotti, contribuendo così a far salire il loro prezzo.

Come si diceva nell’articolo pubblicato tempo fa, esattamente il 4 marzo (leggi qui l’articolo completo), il rame è destinato ad estendere la salita avviata dai minimi del marzo 2020, dove quotava circa 4398 $/ton.

Dal punto di vista grafico, il completamento della formazione triangolare, evidente nelle due linee convergenti arancio del grafico, suggerisce un potenziale ulteriore allungo dei prezzi proprio oltre la prima barriera di resistenza in area 10.720 $/ton. Sarà fondamentale tenere monitorato questo livello perché una sua violazione rapida e repentina, potrà innescare il segnale rialzista di medio/lungo termine che ci si attende.

Se ciò dovesse avvenire, i primi target verrebbero proiettati in direzione di quota 12.300 $/ton e 13.300 $/ton, prezzi attualmente impensabili.