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I vari taglia alla produzione effettuati prima dalla più grande fonderia d’Europa Aluminium Dunkerque Industries France (leggi l’articolo qui), da Hydro nel suo stabilimento in Slovacchia (leggi l’articolo qui), da Alro (leggi l’articolo qui) da Alcoa che fermerà un impianto spagnolo per due anni (leggi l’articolo qui) tutti caratterizzati dalla stessa componente comune: l’aumento dei costi energetici.

Sul fronte tecnico, dopo i massimi del 18 ottobre i prezzi hanno corretto di circa il 28.54% (minimi del 5 novembre). Da quel momento i corsi hanno assunto un andamento laterale positivo con una prima fase di recupero.

Tutte le mede mobili principali impostate dall’ufficio studi di Commodity Evolution (media a 100 gg e 200 gg) viaggiano sotto i prezzi, fornendo un solido supporto mentre da osservare come le medie mobili di più breve respiro evidenzino un incrocio al rialzo (media exp a 21 gg sulla media semplice a 50 gg), suggerendo un primo segnale di ripresa delle quotazioni. Anche l’indicatore MACD mostra un ritorno alla positività.

Sul fronte stagionale il mese di gennaio è sempre stato storicamente positivo per l’alluminio con una forte impulsività dall’8 gennaio in poi (considerando un periodo di 30 anni – 10 anni – 5 anni). In questo caso i possibili target di breve si identificano in area 2900 $/ton.

Stay tuned with Commodity Evolution.