Il punto sulla Plastic Tax.
Il Consiglio dei ministri di ieri, 20 maggio, ha discusso il Decreto Sostegni Bis “Misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”.
Tra i provvedimenti previsti nella bozza, c’è anche il rinvio dell’applicazione della Plastics Tax di sei mesi, a gennaio 2022. L’entrata in vigore era prevista a luglio 2021 e colpirà i manufatti in plastica di singolo impiego, con un’imposta di 450 euro a tonnellata. Sono escluse le plastiche compostabili secondo la UNI EN 13432 e quelle ottenute da riciclo, anche per quota parte, oltre che tutti i dispositivi medici e gli imballaggi farmaceutici.
Il punto sui prezzi.
A maggio i prezzi delle principali tipologie di plastica hanno registrato un assestamento, muovendosi in un range di +6% e -2,80%. L’unica eccezione è rappresentata dal copolimero Stirene acrilonitrile (SAN) che registra un +34% circa rispetto ai prezzi di aprile. Riteniamo che le tensioni su questo mercato non siano ancora terminate. La produzione statunitense potrebbe subire interruzioni causate dalla stagione degli uragani che inizia a giugno. Quasi tutti i prezzi dei polimeri sono molto alti a causa di carenza di materiali nel mercato europeo. Il nostro indice “Commodity Evolution Plastic Index” rimane sui massimi assoluti (dati dal 2006).