Il mercato del rame, da sempre considerato il termometro dell’economia globale, sta attraversando una fase di incertezza senza precedenti. Giovedì, 8 agosto 2024, i prezzi del rame con scadenza settembre hanno tentato un modesto rialzo, ma non sono riusciti a riconquistare la soglia psicologica dei 9.000 $/ton alla borsa di Londra LME.
Il prezzo del metallo ha perso oltre il 23% del suo valore rispetto a al massimo storico di 11.100 $/ton fatto registrare il 20 maggio 2024, principalmente a causa di uno “short squeeze” verificatosi principalmente sui mercati statunitensi.
Dal Sogno alla Realtà: Le Previsioni Esagerate e la Cruda Verità
L’entusiasmo iniziale che aveva portato alcuni analisti a prevedere un futuro radioso per il rame, con prezzi fino a $15.000 per tonnellata entro l’inizio del prossimo anno e addirittura a $40.000 nel prossimo futuro, sembra ora sfumato.
Queste previsioni, spesso alimentate da una visione ottimistica sull’aumento della domanda proveniente da settori emergenti come i data center per l’intelligenza artificiale e la spesa militare, oltre alla transizione energetica, hanno avuto vita breve.
Tuttavia, la realtà del mercato appare molto diversa. Prima che l’industria mineraria possa sperare di raggiungere una sorta di “nirvana” del rame, i prossimi anni potrebbero rivelarsi estremamente difficili.
Le sorti del rame dipendono quasi interamente dalla Cina, il più grande consumatore mondiale del metallo rosso.
Nel frattempo, i prezzi del rame LME a 3 mesi si attestano in area 8.903 $/ton (15:11 ora Italia), in crescita dell’1,07% rispetto alla chiusura del giorno precedente. Non si esclude, che nel breve termine, le quotazioni del rame LME possano generare un rimbalzo momentaneo almeno fino alle prime resistenze fondamentali, in zona 9.000 $/ton e 9.200 $/ton.
La Cina al Centro della Crisi: Mercato Immobiliare e Sovraccapacità
Il destino del rame è strettamente legato al settore delle costruzioni cinese e ai suoi impianti di fusione, che rappresentano oltre la metà della produzione globale. In particolare, la crisi del mercato immobiliare cinese e la persistente sovraccapacità produttiva potrebbero portare a un ulteriore calo dei prezzi del rame.
Nonostante le discussioni su possibili tagli alla produzione abbiano inizialmente acceso il mercato, la produzione degli impianti cinesi rimarrà alta, con ampie scorte nei magazzini che potrebbero far scendere i prezzi delle esportazioni di rame della Cina, trascinando con sé le quotazioni sui mercati globali.
Le Prospettive Future: Rimbalzo o Ulteriore Discesa?
Nonostante tutto, i metalli di base, incluso il rame, potrebbero ricevere una spinta verso la fine dell’anno, grazie a un aumento degli investimenti governativi cinesi e alla spesa per infrastrutture prevista negli ultimi mesi del 2024.
Tuttavia, gli analisti prevedono che entro la fine del prossimo anno, i prezzi del rame saranno inferiori ai livelli attuali, sfatando quindi le previsioni di un incremento a $15.000 per tonnellata.
Un Mercato in Bilico tra Speranza e Crisi
In sintesi, il futuro del rame rimane incerto, oscillando tra le ambizioni di una nuova ondata di domanda globale e le pressioni derivanti dalle problematiche interne cinesi. Per ora, sembra che le speranze di un boom del rame debbano fare i conti con la dura realtà di un mercato fortemente influenzato dalle dinamiche economiche della Cina.
Per chiunque operi in questo settore, i prossimi anni richiederanno un’attenzione costante e una notevole capacità di adattamento alle rapide evoluzioni del mercato globale. Per questo motivo, sarà essenziale monitorare attentamente l’andamento dei prezzi, affidandosi a una piattaforma seria e affidabile come quella di Commodity Evolution.
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