Terre rare: l’ambasciatore degli Stati Uniti in Malesia Kagan vede il potenziale dei minerali critici

Il candidato alla carica di prossimo ambasciatore degli Stati Uniti in Malesia Edgard Kagan ha dichiarato martedì di vedere il potenziale degli Stati Uniti per espandere la cooperazione con il Paese del sud-est asiatico nella diversificazione delle catene di approvvigionamento di terre rare e altri minerali critici.

Edgard Kagan, diplomatico di carriera e attualmente funzionario senior per l’Asia orientale presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha dichiarato all’udienza di conferma al Senato che lo sviluppo di nuove fonti di minerali critici per garantire catene di approvvigionamento affidabili è una priorità assoluta per l’amministrazione Biden.

“L’importanza di lavorare su questi accordi con i Paesi con cui abbiamo buoni rapporti è assolutamente fondamentale“, ha riferito, aggiungendo: “Penso che abbiamo un potenziale reale per farlo in Paesi come la Malesia. Vorrei lavorare a stretto contatto con il settore privato americano, con diverse parti del governo statunitense e con il governo malese per garantire che siamo in grado di continuare ad espandere le aree di cooperazione in questo settore, sostenendo lo sviluppo delle risorse“.

Kagan ha risposto a una domanda del senatore statunitense Chris Van Hollen, che ha descritto la Malesia come la sede del più grande impianto di lavorazione delle terre rare al di fuori della Cina. Van Hollen ha affermato che, secondo recenti rapporti, la Malesia ospita anche depositi di minerali strategici e critici, tra cui lo stagno.

La Cina è il principale produttore mondiale di terre rare, necessarie per alimentare la rivoluzione green delle auto elettriche e delle turbine eoliche, nonché per applicazioni di difesa come la produzione di missili. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno cercato di diversificare le fonti di approvvigionamento in un contesto di crescente competizione strategica con Pechino.

L’australiana Lynas Rare Earths Ltd ha un impianto in Malesia che descrive come uno dei più grandi e moderni impianti di separazione di terre rare al mondo.

Il governo malese ha sollevato preoccupazioni sui livelli di radiazioni derivanti dal processo di cracking e lisciviazione dell’impianto, ma il mese scorso ha accettato di estendere la licenza operativa per l’importazione e la lavorazione delle terre rare fino al 1° gennaio del prossimo anno.

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