Acciaio inox: la produzione è prevista a 60 mln ton nel 2023

Il MEPS prevede che la produzione mondiale di acciaio inox raggiungerà le 60 mln di ton nel 2023. A contribuire in modo significativo a questa crescita saranno le acciaierie di Cina e Indonesia.

L’India rimarrà probabilmente il terzo Paese produttore di acciaio inossidabile anche per il 2023, ma si prevede che la sua produzione aumenterà di oltre il 10%. Le autorità di questo Paese stanno investendo molto in grandi progetti infrastrutturali che consumano acciaio inossidabile.

Tra i rischi al ribasso delle ultime previsioni del MEPS vi sono le tensioni geopolitiche e la recente fase di destoccaggio in Occidente, che si è protratta più a lungo del previsto. Tuttavia, il calo dei costi energetici e l’allentamento delle pressioni inflazionistiche sono motivo di ottimismo per il mercato dell’acciaio inossidabile.

In Cina, la produzione del quarto trimestre del 2022 è stata superiore alle previsioni, grazie alla decisione del governo di allentare le restrizioni legate al Covid. Questa mossa ha rafforzato il sentimento del mercato e, di conseguenza, le acciaierie nazionali hanno aumentato la loro produzione. Inoltre, le autorità stanno fornendo stimoli all’indebitato settore immobiliare, che secondo molti operatori di mercato alimenterà l’attività economica.

Il Fondo Monetario Internazionale prevede che quest’anno la crescita del PIL cinese si stabilizzerà al 5,2%. Ciò dovrebbe sostenere i settori chiave per il consumo di acciaio inossidabile, come l’edilizia e la produzione di elettrodomestici. Di conseguenza, il MEPS stima che la produzione di acciaio inossidabile raggiungerà i 34 milioni di tonnellate nel 2023.

Listino prezzi settimanale – Acciaio prodotti Piani – Area Mondo – $/ton – Rilevazioni a cura di Commodity Evolution

In Europa, la produzione nel periodo luglio/settembre 2022 è diminuita di circa un terzo, trimestre su trimestre. Le acciaierie locali hanno ritirato la capacità di fusione a causa dell’indebolimento della domanda. Gli alti tassi di interesse e i costi dell’energia hanno causato un calo del consumo da parte degli utenti finali.

Tuttavia, i dati di produzione per ottobre/novembre 2022 suggeriscono una ripresa della produzione, che dovrebbe raggiungere 1,47 milioni di tonnellate nel quarto trimestre. Inoltre, diversi grandi produttori di acciaio inossidabile prevedono un miglioramento delle spedizioni nel primo trimestre del 2023.

Essi ritengono che la ricostituzione delle scorte inizierà nel breve termine. Le recenti riduzioni dei costi energetici e i segnali che indicano che il picco dell’inflazione è già stato raggiunto alimentano la fiducia del mercato.

La produzione statunitense nel quarto trimestre del 2022 è stimata in 450.000 tonnellate. La ripresa dell’attività di fusione, nei primi tre mesi del 2023, dovrebbe essere più lenta di quella europea. Il periodo di destoccaggio intrapreso dai distributori locali potrebbe durare più a lungo di quanto previsto in precedenza. Tuttavia, l’attività di fusione dovrebbe riprendere a metà anno, per motivi stagionali.

In Corea del Sud, la produzione degli ultimi tre mesi del 2022 ha raggiunto solo 161.000 tonnellate. Ciò è dovuto ai danni causati dall’uragano agli impianti di produzione di acciaio inossidabile della POSCO, subiti all’inizio dell’anno. Tuttavia, l’azienda ha recentemente annunciato che il suo laminatoio a freddo per acciaio inossidabile è tornato in funzione a gennaio. Il MEPS prevede un aumento graduale della produzione nel 2023, con un totale di 2 milioni di tonnellate per l’anno.

Si prevede che la produzione nel 2023 aumenterà, anno su anno, del 7% in Giappone e dell’8,5% a Taiwan. Il miglioramento del clima di mercato in Asia orientale dovrebbe sostenere una ripresa del consumo di acciaio inossidabile nel 2023. Tuttavia, anche se il picco dell’inflazione potrebbe essere stato superato, la domanda degli utenti finali in segmenti come gli elettrodomestici e le attrezzature per la ristorazione potrebbe rimanere limitata.

Listino prezzi settimanale Acciaio Inox – Area Cina $/ton – Rilevazioni a cura di Commodity Evolution