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Il governo brasiliano imporrà sanzioni commerciali sulle importazioni di alluminio dai venditori della Repubblica Popolare Cinese. Secondo un annuncio del Ministero del Commercio cinese della scorsa settimana, il governo brasiliano inizierà a imporre dazi compensativi alla fine di marzo sui prodotti in lamiera di alluminio esportati dalla Cina.

Il governo brasiliano intende mantenere i dazi all’importazione per cinque anni a livelli compresi tra il 14,88% e il 14,93%. I registri doganali indicano che il Brasile ha accolto 9.520 tonnellate di lamiere di alluminio nei primi undici mesi del 2022, per un totale di 36,81 milioni di dollari. L’anno scorso i produttori cinesi hanno inviato in Brasile 12.720 tonnellate metriche di lamiere di alluminio, per un valore complessivo di 38,98 milioni di dollari.

Il Brasile è solo l’ultimo di una lunga serie di Paesi e zone commerciali che si sono mossi per limitare l’accesso agli esportatori cinesi di alluminio. I produttori cinesi di alluminio sono da tempo accusati di ricevere aiuti di Stato che consentono loro di produrre prodotti in alluminio a costi molto più bassi. Di conseguenza, le giurisdizioni di tutto il mondo hanno ritenuto opportuno erigere barriere commerciali alle importazioni di alluminio cinese, accusando gli importatori di inondare i mercati locali e di deprimere i valori.

Le barriere commerciali hanno fatto ben poco per spingere la Cina a ridurre la produzione, visto che gli esperti del settore prevedono un aumento della produzione di alluminio nei prossimi mesi. Si prevede che la produzione di alluminio in Cina aumenterà grazie all’allentamento del razionamento dell’energia elettrica e all’aumento della domanda da parte dell’economia globale post-COVID-19.