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I futures cinesi sul minerale di ferro sono scesi fino al 7% martedì, toccando il minimo in quasi due mesi, alimentati dai timori di un aumento dei tassi di interesse e di una domanda interna ancora stagnante.

La Federal Reserve degli Stati Uniti ha approvato un aumento di mezzo punto dei tassi di interesse la scorsa settimana e ha dichiarato che potrebbe attenersi a questo livello per le prossime due o tre riunioni, per poi valutare la risposta dell’economia e dell’inflazione prima di decidere se sono necessari ulteriori aumenti.

Questo ha portato a un calo significativo dei prezzi delle materie prime denominate in dollari, come il minerale di ferro. Nel frattempo, l’esiguità dei margini di profitto dei produttori di acciaio e i controlli sulla produzione complessiva di acciaio hanno frenato gli aumenti di produzione e intaccato la domanda di ingredienti per la produzione di acciaio.

I futures sul minerale di ferro più attivo alla borsa merci cinese di Dalian DCIOcv1, con consegna a settembre, sono scesi fino al 7% a 756 yuan (112,71 dollari) per tonnellata, il minimo dal 16 marzo.

Le quotazioni sono scese del 4,1% a 779 yuan per tonnellata, estendendo le perdite al terzo giorno. Alla borsa di Singapore, il contratto sul minerale di ferro di giugno più negoziato, lo SZZFM2, è sceso del 3,1% a 123,45 dollari la tonnellata.

I futures sul carbone da coke di Dalian DJMcv1 sono scivolati del 2,1% a 2.610 yuan per tonnellata e i prezzi del coke DCJcv1 sono scesi dell’1,9% a 3.343 yuan per tonnellata.

Anche i prezzi dell’acciaio allo Shanghai Futures Exchange sono diminuiti, con il tondo per cemento armato SRBcv1 (consegna di ottobre) in calo dell’1,5% a 4.607 yuan per tonnellata e i coils laminati a caldo SHHCcv1 che hanno ceduto l’1,7% a 4.698 yuan per tonnellata.

Il contratto di giugno dell’acciaio inossidabile alla borsa di Shanghai SHSScv1 ha ceduto l’1,4% a 18.840 yuan per tonnellata.

La banca centrale cinese ha dichiarato lunedì di voler intensificare il sostegno all’economia in rallentamento, osservando da vicino l’inflazione interna e monitorando gli aggiustamenti politici delle economie sviluppate.