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Il mercato globale dell’allumina è destinato ad essere in uno stato di incertezza nel secondo trimestre di quest’anno, poiché le ripercussioni della guerra tra Russia e Ucraina e una confluenza di fattori interconnessi potrebbero alterare i fondamentali della domanda e dell’offerta.

Nel primo trimestre del 2022, il prezzo dell’allumina Australia è salita a livelli mai visti dopo le sanzioni degli Stati Uniti contro il gigante russo dell’alluminio Rusal e i tagli alla produzione della raffineria di Alunorte in Brasile nel 2018. Le valutazioni dell’allumina FOB Western Australia hanno raggiunto un picco di 533 dollari/ton nel primo trimestre, superando il massimo di 484 dollari/ton nel quarto trimestre del 2021.

Il mercato dell’allumina si aspettava che i prezzi globali diminuissero nel primo trimestre, dopo le Olimpiadi invernali di Pechino, ma non è stato così. I prezzi interni cinesi sono stati l’eccezione, poiché la capacità di raffinazione ridotta nel nord della Cina è stata gradualmente aumentata dopo i giochi.

Il divieto dell’Australia del 20 marzo sulle esportazioni di allumina e bauxite verso la Russia, tuttavia, ha provocato un’immediata eccedenza globale. I prezzi sono diminuiti nel giro di pochi giorni per chiudere il primo trimestre a 478 $/ton FOB, scendendo sotto la soglia dei 400 $/ton l’8 aprile.

Questo trimestre, gli operatori di mercato probabilmente terranno d’occhio gli sviluppi che riguardano le attività internazionali di Rusal e il modo in cui si ritaglierà le sue attività all’estero per prendere le distanze dalla Russia. Anche l’aumento dell’offerta dall’Australia sarà al centro dell’attenzione.

Gli operatori di mercato si aspettano di vedere più carichi australiani resi disponibili al mercato più ampio. La Russia ha importato 1,52 milioni di tonnellate di allumina dall’Australia nel 2021, un terzo dei 4,7 milioni di tonnellate di allumina importati dal paese. Il totale include 2,65 milioni di tonnellate dalle raffinerie di allumina di Rusal in Ucraina, Irlanda, Guinea e Giamaica.

I carichi australiani che sono stati importati in Cina prima della guerra e conservati in magazzini doganali potrebbero essere una fonte alternativa di vendite alla Russia, anche se non è certo se e come il divieto di esportazione possa essere implementato retroattivamente su queste merci, dato che sono già arrivate prima sulle coste cinesi.

I partecipanti al mercato monitoreranno la successiva fornitura di allumina di Rusal dopo il divieto di esportazione dell’Australia, in mezzo a nuove discussioni sulle esportazioni di allumina domestica cinese che riempiono il vuoto di fornitura.

La Cina, il più grande produttore di allumina del mondo, ha venduto 780 tonnellate alla Russia nel 2021, quasi nulla rispetto ai volumi che arrivano dalle destinazioni tradizionali.

Le successive esportazioni cinesi di allumina faranno luce sui movimenti dei prezzi interni, poiché resta da vedere come la domanda e la nuova capacità produttiva di allumina cinese si equilibreranno.

Le partecipazioni di Rusal nella raffineria Aughinish in Irlanda e nella raffineria Queensland Alumina Limited in Australia aumentano il potenziale di interruzioni della produzione e dei flussi commerciali alla luce della crisi geopolitica in corso.

La raffineria QAL da 1,99 milioni di mt/anno ha subito la sua prima interruzione nella fornitura di bauxite dopo l’annuncio del 10 marzo di Rio Tinto di interrompere i rapporti con le imprese russe. Gli operatori di mercato hanno riferito che la bauxite, inizialmente destinata all’Ucraina, potrebbe invece essere dirottata in Irlanda, dato che la raffineria Nikolaev di Rusal in Ucraina ha interrotto la produzione dopo l’invasione.

Ulteriori interruzioni nella fornitura di allumina alle fonderie dell’Atlantico potrebbero spingere i premi regionali dell’alluminio e il differenziale dell’allumina del Brasile verso il bacino del Pacifico se le sfide di approvvigionamento nell’Atlantico e l’alto carico dovessero persistere.

A Gladstone, la quota del 20% di Rusal nella joint venture australiana QAL con Rio Tinto ammonta a 742.000 tonnellate di allumina dalla raffineria, su 3,705 milioni di tonnellate per l’anno. La produzione è stata pari a circa il 94% dell’utilizzo della capacità dell’impianto da 3,950 milioni di tonnellate all’anno.

L’incertezza sulle partecipazioni di Rusal nei suoi asset internazionali e di conseguenza i flussi commerciali transfrontalieri di allumina dovrebbero rimanere temi chiave nel 2° trimestre.