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Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno messo fine alla disputa sulle tariffe dell’acciaio e dell’alluminio, promettendo di lavorare insieme ad un accordo globale per combattere la produzione e la sovraccapacità dell’industria.

Il futuro accordo UE-USA sarà una sfida per la Cina, che produce più della metà dell’acciaio mondiale e che l’UE e gli USA accusano di creare un eccesso di capacità che minaccia la sopravvivenza delle loro industrie siderurgiche.

“Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno raggiunto un importante passo avanti che affronterà la minaccia esistenziale del cambiamento climatico, proteggendo allo stesso tempo i posti di lavoro e l’industria americana”, ha riferito il presidente americano Joe Biden in un evento congiunto con il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, a margine del vertice del G20.

In base all’accordo, Washington permetterà ai paesi dell’UE di accedere senza dazi alle esportazioni di acciaio e alluminio verso gli Stati Uniti in volumi paragonabili a quelli spediti prima delle tariffe imposte dall’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump nel 2018.

In risposta, l’UE ha rimosso le tariffe di ritorsione sui prodotti statunitensi, tra cui whisky, motoscafi e motociclette Harley-Davidson.

Ma piuttosto che un semplice ritorno allo status quo del 2018, gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno intenzione di affrontare la minaccia esistenziale del cambiamento climatico e la sovraccapacità produttiva nell’industria dell’acciaio, che è uno dei maggiori emettitori di CO2 nel mondo.

“Insieme, gli Stati Uniti e l’Unione europea lavoreranno per limitare l’accesso ai loro mercati per l’acciaio e limitare l’accesso ai paesi che scaricano l’acciaio nei nostri mercati, contribuendo all’eccesso di offerta mondiale”, ha comunicato la Casa Bianca senza nominare direttamente la Cina.

L’accordo globale deve essere elaborato nei prossimi due anni per promuovere la produzione “verde” di acciaio e alluminio e sarà aperto ad altri paesi che vogliono aderire, compresa la Cina, il cui settore dell’acciaio è responsabile del 10-20% delle emissioni di CO2 del paese.

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha riferito che Washington si stava consultando con il Giappone e la Gran Bretagna su questioni relative all’acciaio e all’alluminio, con particolare attenzione all’impatto della sovraccapacità sui mercati globali dell’acciaio e dell’alluminio.

“L’accordo globale cercherà di garantire la redditività a lungo termine delle nostre industrie, di incoraggiare la produzione e il commercio di acciaio e alluminio a bassa intensità di carbonio e di ripristinare condizioni orientate al mercato”, ha dichiarato la Commissione europea in una dichiarazione.