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Il Senato del Cile ha rinviato per quasi tre settimane il voto su una legge sponsorizzata dall’opposizione che potrebbe aumentare le tasse sui minatori fino al 75% a seconda del prezzo del rame, la principale esportazione del paese.

Il disegno di legge, introdotto per la prima volta nel 2018, chiede una royalty del 3% sulle vendite di oltre 12.000 tonnellate di produzione di rame all’anno e 50.000t/a di litio.

La metà dei fondi ottenuti dalla royalty andrebbe in un fondo di convergenza per finanziare progetti di sviluppo regionale e comunale. L’altra metà finanzierebbe direttamente progetti per mitigare, compensare o riparare gli impatti ambientali dell’attività mineraria nelle comunità vicine ai progetti minerari.

La legislazione, che affronta molteplici ostacoli procedurali, potrebbe mettere a rischio circa 1 milione di tonnellate di produzione annuale di rame, che rappresenta circa il 4% della produzione globale.

Più della metà delle miniere di rame di proprietà straniera in Cile hanno accordi di stabilità fiscale che scadono nel 2023, limitando l’esposizione immediata all’eventuale passaggio della legge. Ma il futuro sviluppo delle miniere sarebbe in pericolo.

L’attuale regime fiscale del Cile per i minatori include un’imposta societaria del 27% e una tassa speciale o royalty fino al 14% sui profitti operativi, a seconda dei tassi di produzione. Sotto le 50.000 tonnellate di rame all’anno, i minatori pagano il 9%.

Il comitato per l’energia e le miniere sta discutendo il progetto di legge da sette settimane e non ha fissato una data per il voto. La proposta è già stata accettata dalla camera bassa.

I sostenitori del disegno di legge sostengono che i governi provinciali non ricevono una compensazione sufficiente per l’estrazione delle risorse minerarie e che le nuove tasse cambieranno la situazione. I rappresentanti e gli analisti del settore minerario, a loro volta, avvertono che la legge proposta allontanerebbe i nuovi investimenti e alcune operazioni ed espansioni minerarie diventerebbero economicamente non sostenibili.

Il Cile, il primo produttore mondiale di rame, detiene anche circa il 52% delle riserve mondiali di litio conosciute. La nazione mira a fare del metallo bianco la sua seconda risorsa mineraria più grande.