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La Serbia Zijin Mining, una filiale interamente controllata da Zijin e sostenuta dalla Cina, ha ottenuto dal governo serbo il permesso di iniziare le attività minerarie nella miniera di rame e oro di Cukaru Peki, parte del progetto Timok, nella parte orientale del paese.

Il ministero minerario del paese ha riferito che la Serbia diventerà il secondo più grande produttore di rame d’Europa una volta che la miniera avrà iniziato le operazioni.

Cukaru Peki doveva originariamente iniziare la produzione nell’estate del 2021, con una produzione media iniziale di rame di 91.000 tonnellate all’anno e una produzione annuale di oro di circa 200.000 once.

La miniera dovrebbe ora iniziare la produzione nel quarto trimestre di quest’anno, aumentando gradualmente la produzione fino a raggiungere un picco di 135.000 tonnellate di rame all’anno.

Il governo serbo prevede che il settore minerario in piena espansione del paese inizierà a generare tra il 4% e il 5% del suo PIL totale in meno di 10 anni, un aumento significativo dal suo attuale 2%.

La filiale locale di Zijin gestisce attualmente l’unico complesso di rame del paese – RTB Bor. L’azienda ha dovuto interrompere temporaneamente il lavoro nella miniera in aprile a causa di una presunta violazione delle norme ambientali del paese.

All’unità è stato ordinato di completare in via prioritaria un impianto di trattamento delle acque reflue nella miniera per evitare di inquinare il fiume Pek, un affluente del Danubio.

La serba Zijin Copper si è impegnata a investire 408 milioni di dollari quest’anno, in aumento rispetto ai 360 milioni del 2020, per revisionare ed espandere le sue quattro miniere e una fonderia.

Il piano include anche il miglioramento della protezione ambientale nella regione pesantemente inquinata di Bor, nell’est della Serbia.

La Cina ha speso miliardi di euro in Serbia, soprattutto sotto forma di prestiti agevolati per finanziare progetti autostradali ed energetici. Gli investimenti fanno parte della cosiddetta iniziativa di Pechino “belt and road initiative” per aprire nuovi collegamenti commerciali con l’estero per le aziende locali.